Appunti 2017
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GENNAIO 2017
Un tempo si festeggiava, forse lo si faceva con troppa facilità. Ora le sedie sulle quali ci adagiavamo mentre si brindava ed i tavolini sui quali venivano appoggiate le flûte colme di spumante sono accatastati, inutili. Però alle loro spalle ci sono ancora le luci della festa, forse è un segno di speranza ...
FEBBRAIO 2017
Qualcuno di voi si chiederà cosa ho trovato d'interessante in una fermata di un mezzo pubblico assolutamente deserta. In realtà è proprio questo spazio vuoto "da riempire" che trovo interessante.
MARZO 2017
Recentemente ho partecipato ad alcuni eventi esterni del Laboratorio di Lettura e scrittura creativa (Casa di reclusione di Milano-Opera) creato da Silvana Ceruti una ventina di anni fa che continua a condurlo insieme ad Alberto Figliolia (Foto).
APRILE 2017
A Palazzo Lombardia ho fotografato questo particolare della scultura “Tavola di condivisione” di Alberto Gianfreda. Mi ha emozionato vedere tutte queste “impronte”, relative ad altrettante “mani”, ognuna con le proprie particolarità ma tutte unite per creare i presupposti di una vita migliore con alla base la condivisione e la solidarietà.
MAGGIO 2017
È bello conquistare una sorta di “Filosofia delle piccole cose” con la fotografia. Questa immagine, scattata con un “normalissimo” telefonino, nel momento finale di un “normalissimo” tramonto, privata volutamente del colore con la conversione in bianco e nero per valorizzare l’essenza del panorama, sublima la semplicità̀ e la bellezza di una visione ricorrente.
GIUGNO 2017
È sempre in cerca di luoghi nascosti, abbandonati, inospitali e sconosciuti dove "Il Graffio", come si fa chiamare questo giovane fotografo, trova mondi fantastici che ci ripropone con le sue immagini a colori dai toni accesi o in bianco e nero, ma sempre mettendo in primo piano storie di esseri umani.
Attraverso la fantasia, "Il Graffio" ci descrive la realtà più vera.
LUGLIO-AGOSTO 2017
In una squadra sportiva i singoli atleti sentono il senso di appartenenza ad un gruppo composto da persone con le quali condividono molti valori. L'aspetto interessante è proprio questo lottare per un interesse comune e non per la propria individualità.
SETTEMBRE 2017
Solitudine. Inizialmente questa immagine mi suscita una sensazione di solitudine. Subito dopo vengo colto dalla voglia di libertà. In fondo solitudine e libertà sono legate fra loro. Spesso, per essere liberi, occorre accettare il rischio della solitudine.
OTTOBRE 2017
Chi non ha giocato almeno una volta al "Calcio balilla"? Io ci ho giocato da piccolissimo, quando da "bambino fortunato" l'ho ricevuto in regalo da mia nonna. Ci ho giocato da "giovanotto" ed ancora adesso non rifiuto di fare una partita.
NOVEMBRE 2017
Questa immagine rievoca in me tanti ricordi. La mente corre ai tempi dei concerti all'aperto.
Questa immagine rievoca in me tanti ricordi. La mente corre ai tempi dei concerti all'aperto. Penso al Festival del Parco Lambro (anni settanta) organizzato da Re Nudo. Penso con un po' di malinconia all'utopia di una generazione che, come ha giustamente detto Gaber, ha perso. Però la malinconia passa subito e l'ottimismo vince perché ci sono ancora i nostri sentimenti e la voglia di cambiare. Siamo sempre alla ricerca di un mondo con una morale diversa, che tenga conto delle persone.
Lo diciamo da tempo ed in molti, questi sono tempi oscuri. Ma Roberto Vecchioni in una sua bellissima canzone dice: “...chiamami sempre amore che questa maledetta notte dovrà pur finire...”. Io penso che l'amore vero sia la carezza che ci riscalderà il cuore e ci farà ritornare a considerare la bellezza di queste nostre relazioni tra essere umani.
Qualcuno di voi si chiederà cosa ho trovato d'interessante in una fermata di un mezzo pubblico assolutamente deserta. In realtà è proprio questo spazio vuoto "da riempire" che trovo interessante. Si perché si può “riempire” con l'immaginazione. Immaginare ormai non è più di moda, ma penso che sia importante. Per esempio si può pensare che un attimo prima dello scatto il marciapiede era gremito di giovani studenti chiassosi, allegri e con gli zaini coloratissimi come il graffito dipinto sul muro di sfondo. Oppure, per converso, si può immaginare che questa sia una fermata ormai in disuso, non più utilizzata, un luogo che non sarà mai frequentato da nessuno. In sostanza penso che uno spazio vuoto possa dire molto, dipende da noi.
Recentemente ho partecipato ad alcuni eventi esterni del Laboratorio di Lettura e scrittura creativa (Casa di reclusione di Milano-Opera) creato da Silvana Ceruti una ventina di anni fa che continua a condurlo insieme ad Alberto Figliolia (Foto). Ho assaporato la bellezza della poesia e ne ho constatato l’utilità. Penso che sulla bellezza non ci siano dubbi, sull’utilità credo invece che ci potrebbe essere un piccolo dibattito. Posso testimoniare che un incontro tra persone che leggono le poesie scritte da loro stesse, è un bellissimo momento di aggregazione. La parte più profonda dell’anima viene condivisa facilmente tramite la poesia.
In una squadra sportiva i singoli atleti sentono il senso di appartenenza ad un gruppo composto da persone con le quali condividono molti valori. L'aspetto interessante è proprio questo lottare per un interesse comune e non per la propria individualità.
Questi "mini palloni" da basket sono in relazione tra loro grazie alle mani che, aggregandoli, rappresentano il tessuto sociale.
Io penso che un gruppo sportivo possa costituire un valido modello per la costruzione di una società che ponga in primo piano solidarietà e condivisione.
Chi non ha giocato almeno una volta al "Calcio balilla"? Io ci ho giocato da piccolissimo, quando da "bambino fortunato" l'ho ricevuto in regalo da mia nonna. Ci ho giocato da "giovanotto" ed ancora adesso non rifiuto di fare una partita.
A me personalmente piace l'idea che è stato un gioco dei miei nonni e lo è dei miei nipoti.
Non credo che a questo si possa attribuire una particolare valenza sociologica o filosofica particolare, è solo un ricordo di tanti momenti belli ed il piacere di avere qualcosa in comune con persone appartenenti a molte generazioni.
Questa immagine rievoca in me tanti ricordi. La mente corre ai tempi dei concerti all'aperto. Penso al Festival del Parco Lambro (anni settanta) organizzato da Re Nudo. Penso con un po' di malinconia all'utopia di una generazione che, come ha giustamente detto Gaber, ha perso. Però la malinconia passa subito e l'ottimismo vince perché ci sono ancora i nostri sentimenti e la voglia di cambiare. Siamo sempre alla ricerca di un mondo con una morale diversa, che tenga conto delle persone.